giovedì 26 agosto 2010

Ciurma in viaggio - 3

Turkemistan, sogno proibito degli Iraniani di Mashaad, leggenda di birra, vodka e prostitute bionde per pochi dollari, terra raccontata con gli occhi velati da ormoni in deliquio e ricordi di gioventu`
Turkmenistan paese del terzo mondo con burocrazie folli generate dal solo cieco orgoglio autoisolazionista, secondo gli Iraniani in coda (a volte da giorni) in dogana.
Ovvero gli Iraniani andavano in Turkemnistan a fare baldoria ed i Turkemeni non li vogliono piu' tra i piedi. Anche perche' nel frattempo  hanno cercato di cambiare volto alla propria nazione, o per lo meno alla capitale.

Ashgabat e' la citta' che non ti aspetti, il delirio oversize del presidente padrone (della nazione e delle riserve di gas). Ti arrampichi per 2 giorni tra monti brulli con valichi a 2000 metri che nascondono oasi fortificate nei fondi valle, passi su un monte nel nulla 4 ore in dogana ( lato Iran) e poi altre 3  sempre in dogana ( lato Turk), rimpallando tra un militare, un the, una pausa pranzo, l'ennesimo modulo, un altro militare etc senza avere neanche la soddifazione di una birra o una sigaretta da coffee\duty free\bar in terra di nessuno. Seguono altri 150 km tra monti ancora brulli (senza oasi). Poi arrivi in citta'. Che si presenta con: viali a 4/6 corsie perfettamente asfaltati ed aiuola spartitraffico alberata, kilometri di  condomini chic rivestiti di marmo bianco, fontane spartitraffico, sottopassi autostradali in marmo e granito, banche che cambiano dollari ed euro immediatamente senza coda ne' documenti, supermercati occidentali, donne alte con capelli neri  lunghi oltre la cinta ( sciolti o in treccia) fermati da foulard colorati e corpi fasciati da vestiti in tecnicolor, birra & vodka, il divieto di fumare in pubblico per via di un tumore ai polmoni che aveva colpito il vecchio presidente fumatore (se non posso fumare io allora che nessumo possa fumare ai miei occhi) 
E alberghi da 80 dollari a notte.
 Per il resto: un`enorme grotta sotterranea con piscina cristallina d`acqua termale, poliziotti che ceracano in ogni modo di estorcere dollari,  un simpatico venditore nel deserto di BICCHIERI  d`acqua gasata che ci rimedia un passaggio in jeep per un cratere di 65 metri in fiamme nel mezzo delle dune.  Caldo, buche, deserto e i famosi cavalli turkomanni non pervenuti.

L`Uzbekistan e la benzina che non c`e`, i distributori cinti d`assedio dalle auto parheggiate in coda per giorni, la benzina in bottiglia in vendita sui cigli delle strade, ancora angurie regalate, un bivio (dis)perso, un ponte di barche travolto da una piena e Kiva che diviene quasi irraggiungibile.
Notte a Torktul, aria come melassa e zanzare che neanche i B52, il Virgilio indigeno completamente ubriaco che non desiste dal guidarci, uno che "my sister teacher english", vodka e montone, the sister interpellata al telefono conferma l`informazione, vodka e montone, the sister stacca il telefono, vodka e montone, occhi pesti, sterrati, mal di testa e buche verso Kiva.
Kiva sospesa nel tempo, integra(mente restaurata) e fiabesca, Carcassonne senza effetto Disneyland, Antigua Guatemala senza gli americani e i loro bar/hotel, b&b a conduzione familiare e una ragazzina che in 5 lingue contratta camere e mercanzie varie su una sedia a dondolo, il corpo che risponde alle oscillazioni con giocosita` infantile, l`occhio e la "ferocia"da consumata commerciante.
Bukara restaurata, i primi dubbi sull`uzbekistan, gli italiani in gita che adottano una parte della Ciurma.
Samarkand, la magnificenza del Ragistan e la certezza che oggi il fascino uzbeko stia nella leggenda tramandata: strade a parte e` quasi come andare a vedere il Louvre.

Il Kazakhastan, la corsa a nord e le mandrie di cavalli, mucche, cammelli, dromedari che pascolano liberi nella steppa. Mandriani a cavallo che neanche nei film. Almaty per qualcuno e` un po` come tornare a casa per altri sono le montagne e i laghi. Un poliziotto che cerca un pretesto per una multa ed un vecchio 128 che si avventa sull`asfalto da campo. La solita domanda ( di dove siete?),  inversione del 128 attorno alla garrita dalla polizia ( compreso salto dell`aiuola), un poliziotto che rincorre l`auto, un figlio che viene scagliato verso di noi con  melone in mano. Segue moglie con due angurie.  Apertura della portiera e rifornimento di frutta e` questione di secondi, poi il 128 riparte. Sguardo attonito (nostro) e risposta con sorriso di un camionista: russi.
Kilometri di buche dal Kazakhstan alla Russia ed il camionista Grygori from Berlin che ci indica dove mangiare e dormire. Standing ovation per l`emancipazione dagli spiedini/sciasclik/etc in favore degli spaghetti cinesi, pianto a dirotto per le melanzane fritte con pomodoro e formaggio di Natasha.(Grygori beatificato)

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